Il problema è che, spesso, i dati oggetto di obbligo di pubblicazione non vengono assegnati tempestivamente, né con cadenza periodica, né in modo completo, né secondo lo schema stabilito dallo stesso decreto. Naturalmente, alcune PA pubblicano più tempestivamente di altri, ma non tutti i dati: ciò significa che può essere aggiornato il bilancio, ma non, ad esempio, i tempi medi di pagamento. Da qui la necessità di individuare l’anno in cui tutto il campione può essere misurato omogeneamente.
Oltre all’Amministrazione Trasparente, le fonti utilizzate l’Agenzia:
le banche dati del Mef, del Ministero dell’Interno, della Corte dei Conti, dell’Istat; il sito dell’Anac e quello del Ministero della Funzione Pubblica; i rapporti annuali quali quelli di Legambiente; i motori di ricerca; le notizie sui media nazionali e locali.
Il ricorso all ‘ accesso civico e all’ accesso generalizzato è un caso caso per caso . Non è prevista , infatti, la richiesta sistematica di dati direttamente alla singola Amministrazione analizzata : da un lato, perché si tratta di informazioni che devono essere associate per legge; dall’altro, perché la richiesta deve essere implicita, a prescindere dalle disposizioni normative, nel dovere di responsabilità che le PA hanno nei confronti degli stakeholder .
Alcune PA rispettano gli obblighi di trasparenza pienamente, altre solo come mero adempimento.Il voto pubblico tiene conto, prevedendo uno spartito pari a zero laddove un’informazione oggetto di pubblicazione obbligatoria non sia pubblicata.
La scelta di valutare la PA sulla base dei dati disponibili nasce anche come incentivo : tutte le Amministrazioni più trasparenti vengono classificate migliori e ciò può includere un incentivo per le altre un miglioramento della propria protezione ai fini anche reputazionali e di consenso presso i cittadini.